L’alopecia. Come fare diagnosi e come curarla. Cosa c’è di nuovo.
L’alopecia. Come fare diagnosi e come curarla. Cosa c’è di nuovo.
Per Alopecia si intende una diminuizione della quantità di capelli o la loro completa scomparsa, sia focale che diffusa.
I motivi per cui si sviluppa il quadro clinico di alopecia puo dipendere da diversi fattori: genetici, costituzionali, autoimmunitari, nutrizionali carenziali, psicologici o legati a patologie cutanee concomitanti.
Esistono forme congenite e forme acquisite
L’Alopecia Androgenetica.
Riguarda le zone frontali, superiori e occipitali del cuoio capelluto. Può colpire entrambi i sessi (35% in età fertile, 50% in menopausa) con una netta prevalenza del sesso maschile. Infatti i maschi vanno incontro quasi tutti a tale processo (80%); quello che cambia è l’età di insorgenza. E’ una alopecia irreversibile e le opportunità terapeutiche mirano fondamentalmente a bloccare la caduta o, come il trapianto di capelli, a rinfoltire le zone diradate con capelli autologhi (propri). Generalmente non si presenta con una abbondante caduta di capelli, ma con una progressione subdola che coinvolge le zone frontali (stempiatura) per poi colpire anche le sedi del vertice e occipite. Nelle donne la zona più frequentemente colpita è quella centrale (vedi scale di Hamilton e Ludwig). I primi segnali sono la diminuzione del calibro del capello con schiarimento del colore.
Le principali terapie dell’Alopecia Androgenetica sono:
- Minoxidil (utilizzato per la pressione arteriosa alta si è svelato molto utile in lozione)
- Finasteride (farmaco nato per l’ipertrofia prostatica da buoni risultati)
- Ciproterone Acetato e altri antiandrogeni utile per l’alopecia androgenetica femminile
- Plasma ricco di Piastrine (PRP), iniettato localmente
- Trapianto di capelli
Il Telogen Effluvium.
La caduta dei capelli è spesso copiosa e riguarda tutto il cuoio capelluto ed è dovuta a motivi carenziali nutrizionali, metabolici, come la carenza di ferro, ormonali, psicologici. Tale quadro è generalmente reversibile con la terapia ed il ripristino della normalità per quanto riguarda i fattori scatenanti. Infatti per la forma acuta basta rassicurare il paziente che tutto tornerà come prima, mentre per la forma cronica si utilizzeranno integratori (per esempio a base di cistina levogira) per uso orale. In caso di malattia associata (come per esempio una tiroidite) si deve curare quest’ultima.
L’Alopecia areata.
Si manifesta con chiazze più o meno grandi, a volte confluenti, prive di capelli. Tale quadro insorge quasi sempre all’improvviso, per motivi psico-emotivi attraverso un meccanismo immunologico. Raramente il quadro può estendersi a tutto il cuoio capelluto (alopecia areata totale) o a tutti i peli del corpo (alopecia areata universale). La terapia si avvale di cortisonici topici o per infiltrazione intralesionale, di stimolanti o rubefacenti locali, di immunodepressori sistemici e di psicoterapia dove ce ne è bisogno.
La tricotillomania.
Si manifesta in alcune zone del cuoio capelluto dove si ritrovano capelli spezzati di diversa lunghezza. Tale quadro è dovuto alla continua sollecitazione meccanica, compulsiva, dei capelli, con pettini o più spesso con le mani. E’ più frequente nei bambini e adolescenti. Tre quarti dei pazienti sono di sesso femminile. Ha spesso una valenza comunicativa finalizzata ad instaurare un rapporto. Spesso sia il bambino, sia i genitori tendono a negare l’automutilazione dei capelli. La terapia si avvale fondamentalmente dell’informazione e dell’uso di berretti e/o guanti per evitare che il giovane paziente riesca a strapparsi i capelli. In casi più gravi e ostinati sarà utile un consulto di uno psichiatra infantile.
Alopecie cicatriziali.
Sono dovute a patologie dermatologiche come il Lupus cronico, il lichen follicolare, la pseudoarea di Brocq.
Queste patologie portano alla completa distruzione del bulbo. Questo tipo di alopecia, una volta instaurata, è irreversibile. Scopo della terapia sarà quindi quello di curare la malattia scatenante e di bloccare la caduta dei capelli, “limitando i danni”.
Il follicolo del capello.
Nel follicolo del capello sono localizzate le cellule responsabili della crescita e maturazione del capello.Il bulbo, la porzione più profonda del follicolo nel cuoio capelluto, contiene un gran numero di cellule in rapida proliferazione, che daranno origine al fusto del capello. In pratica, il bulbo è l’officina dove inizia la produzione del capello, mentre nelle porzioni più superficiali del follicolo se ne perfeziona la struttura. I vasi sanguigni penetrano nel follicolo attraverso la papilla. Nella profondità del bulbo sono evidenti i melanociti, le cellule produttrici di melanina, il pigmento responsabile dellevariazioni nel colore della nostra chioma.
L’invecchiamento dei melanociti del follicolo spiega il progressivo ingrigimentodei capelli. Con gli anni, infatti, la melanina tendea essere progressivamente sostituita da bolle d’aria con conseguente perdita del pigmento.
Il follicolo e il bulbo sono in continua, vigorosa crescita e hanno bisogno di essere nutriti. Per questo è fondamentale assicurare al follicolo e al bulbo un regolare e abbondante afflusso di sangue. Questo avviene attraverso una minuscola arteria che penetraattraverso la papilla fino al bulbo. Attraverso la circolazione locale arrivano i materiali indispensabili per produrre la cheratina, il principale costituente del capello, le sostanze nutritizie e l’ossigeno indispensabili per sostenere l’attività del bulbo e del follicolo. Le cellule impegnate nella produzione del capello hanno anche bisogno di testosterone, l’ormone maschile presente anche nelle donne in piccolissime quantità. Tuttavia, quando il testosterone agisce localmente in modo esagerato, questo ha effetti nefasti per il follicolo e il bulbo, che si rimpiccioliscono e iniziano a produrre capelli sempre più piccoli, sottili e fragili (“miniaturizzazione” del follicolo) finché la crescita si blocca del tutto.Quello che a questo punto vediamo dall’esterno è un’alopecia (il termine che usa spesso il tuo dermatologo per indicare “perdita di capelli”) più o meno diffusa.
Alcune vitamine, alcuni “microelementi” come lo zinco, il rame e il selenio, oltre ad alcune altre sostanze che influenzano la produzione della cheratina: sono questi i costituenti degli integratori e delle lozioni e spray anticaduta dei capelli, tutti senz’altro importanti perché il follicolo e il bulbo ne hanno bisogno per produrre nuovi capelli.
Se immaginiamo ogni follicolo come una fabbrica che produce a ciclo continuo nuovi capelli, le vitamine e gli altri ingredienti di questi integratori e dermocosmetici anti-caduta possono essere paragonati ai lubrificanti delle macchine in una catena di produzione: possono migliorare l’efficienza della fabbrica-follicolo, ma non attivare nessuna nuova produzione. Di conseguenza, queste vitamine e gli altri ingredienti sono certamente utili, ma non possono sostituire né la stimolazione ormonale, né le materie prime indispensabili per produrre la cheratina del capello in crescita.
Tra le cautele, è importante discutere con il proprio dermatologo se non si stiano assumendo farmaci che (occasionalmente!) mettono a rischio la salute dei capelli: alcuni farmaci anti-depressivi, anti-inflammatori anti-colesterolo e anti-ulcera, alcuni prodotti contro l’acne, nelle donne, talora la “pillola”. Anche le allergie alimentari possono contribuire all’alopecia. In quanto agli integratori, sono utili, ma inalcuni casi possono anche essere pericolosi: soprattutto quando sono assunti in quantità eccessive. Non è vero che ciò che è naturale è sempre senz’altro innocuo. Qualche esempio? Il selenio, lo zinco, la vitamina A e la vitamina D sono presenti in molti integratori alimentari, anche per la caduta dicapelli, e sono di origine naturale. Eppure il selenio, lo zinco, la vitamina A e D possono contribuire essi stessi alla perdita di capelli, se assunti in dosi troppo elevate! È anche importante qualche cambiamento nello stile di vita: più attività fisica e meno vita sedentaria, per esempio. Non tanto perché questo contribuisca a fermare la caduta dei capelli, ma perché una vita più sana e un’alimentazione corretta migliorano l’umore e la fiducia in noi stessi, aiutandoci a stare meglio e a curare meglio la nostra alopecia.
Qualche vitamina e altri integratori potranno certamente essere utili, ma a questo punto sappiamo che la causa principale del diradamento progressivo dei capelli sono le alterazioni della circolazione locale del sangue nel cuoio capelluto e le alterazioni dell’equilibrio ormonale intorno al follicolo.
Con alcune differenze legate al genere maschile e femminile e qualche differenza legata all’età. Il tuo dermatologo, dopo aver considerato il tuo caso e il meccanismo più probabile alla base della tua alopecia, potrà prescriverti un trattamento con farmaci che risponderanno in modo mirato alle necessità dei tuoi follicoli in sofferenza. In particolare per i farmaci da applicare localmente, al fine di favorire un migliore assorbimento del principioattivo, è importante avere una ottimale composizione e percentuale dei solventi in cui esso è disciolto. La strategia terapeutica adottare deve essere decisa dal tuo dermatologo: solo lui sarà in grado di valutare in modo corretto e personalizzato il tuo caso specifico.
La cosa fondamentale è il tempismo nel formulare una corretta diagnosi e nell’iniziare la terapia mirata. Prima si interviene e maggiori sono le possibilità di recuperare i capelli perduti. PS Non sempre ( direi raramente ) le cure costosissime spesso proposte e pubblicizzate sono più efficaci di quelle meno costose proposte dallo specialista “serio”.